IL MATERIALE E L'IMMAGINARIO NELLA CULTURA DEL MARCHESATO CROTONESE

Peppino

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Peppi on Flickr.

Gli avevo chiesto il permesso di fotografarlo e Peppino, disponibilissimo come il solito suo in tutte le cose, mi aveva detto subito di si.
Ci ho provato con il flash ma non riuscivo a cogliere di lui quegli aspetti che me lo riportavano alla memoria.
Ho rischiato il mosso, ho però ottenuto quella spontaneità che volevo, quella di un uomo buono che risciva a far fare ai bambini la cosa pù terribile: la puntura.
Con il suo sorriso da finto burbero, con la sicurezza che ostentava in ogni gesto, con il suo modo di parlare calmo in ogni frangente, con il suo ridicolizzare l’oggetto della paura, la siringa, riusciva a far apparire la puntura una cosa sopportabile.
Lavorava come infermiere dal medico condotto del paese e suo malgrado aveva dovuto diventare l’uomo dela siringa, ma era riuscito ad imprimere nella nostra memoria di bambini, molto di più la sua risata finale che non l’ago minaccioso.