Anima tua, coscienza tua!
Come a dire: “Se lo dici tu?”
Oppure come dire: Se stai dicendo il falso, te la vedrai con la tua coscienza.
Era l’espressione tipica delle donne che volevano troncare un discorso che non gli conveniva. Era un modo di non dare ragione all’altra, di fargli capire che non potendo controbattere alle tesi della controparte per mancanza di informazioni sicure e provate, rimetteva alla sua coscienza le eventuali conclusioni.
L’espressione era usata dalle donne anche nel confronto con l’uomo che nella nostre zone pretendeva il ruolo di dominatore e non accettava di essere contraddetto, soprattutto dalla donna, sottoposta per definizione. Così quando la donna si rendeva conto di essere arrivata troppo oltre nella difesa delle proprie ragioni, lanciava questa massima che lasciava l’uomo con la sensazione frustrante di aver vinto solo formalmente.
Era quasi sempre uno strumento subdolo di falsa adulazione che lasciava all’interlocutore la responsabilità intera della decisione.
Era una delle tante armi che la donna aveva affinato nei secoli per sopravvivere ai soprusi e alle sopraffazioni di una società radicata nel maschilismo e nella legge del più forte.