E’ morto Giovanni Lamanna
[29/1/2007]
Un testimone scomodo… per una sinistra comoda!
E’ morto Giovanni Lamanna, è morto una delle ultime figure della sinistra notrana che si richiamasse ancora alla coscienza di classe.
E’ morto un politico che attraverso i suoi scritti riusciva a consolarci della perdita di identità provocata da una sinistra sempre meno classista e sempre più aggrappata al potere per il potere.
Aspettavamo con ansia i suoi scritti sul Crotonese e sui giornali locali, scritti che rappresentavano la voce di chi crede ancora in una politica di riscatto delle masse, in una politica per la soluzione dei problemi, in una politica al servizio della collettività, in una politica le cui basi morali fossero fondamento dell’agire quotidiano, scritti che davano voce a chi, nonostante tutto, non riesce ad abituarsi all’idea di aver sbagliato tutto nella vita, a chi, nonostante tutto crede ancora che la Sinistra possa, e debba essere “diversa”.
Leggere le sue parole ci dava la sensazione che non tutto era perduto fino a quando qualcuno come Giovanni fosse stato li a scriverle. Proprio di domenica era uscito il suo ultimo articolo sulla degenerazione morale della politica regionale che ci aveva ancora galvanizzato per il coraggio che traspariva da ogni riga.
Quel suo porre le questioni in forma dubitativa che rappresentava non solo la condanna delle degenerazioni della Sinistra, ma anche lo spiraglio attraverso il quale recuperare la credibilità perduta.
Il primo pensiero che mi ha attrversato la mente, questa mattina, appena ho appreso la notizia dalle colonne del Crotonese, non è stato però un pensiero di sconforto.
Certo, di dolore sì, come quando ti viene a mancare una persona che hai sentito vicina per buona parte della tua vita… come quando pensi che sono sempre i migliori a lasciarci…, come quando capisci che ti viene a mancare un sostegno importante alle tue idee…
Ma di sconforto no!
Perchè i suoi libri, i suoi articoli, le sue idee, saranno per sempre li a ricordarci di continuare a combattere, sempre con le armi della ragione e della giustizia, per un mondo più giusto e per una sinistra che ritorni a fare degli antichi valori del mutuo soccorso la propria bandiera.
Voglio ricordarlo così, con un grazie sentito per quello che ha saputo rappresentare per le masse di questa martoriata terra, e per i sentimenti che riusciranno a suscitare ancora le sue parole nelle future generazioni.