IL MATERIALE E L'IMMAGINARIO NELLA CULTURA DEL MARCHESATO CROTONESE

Il mondo va avanti…E noi…?

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L’articolo del Crotonese di oggi (10/12/2007), sul Centro Telematico Silano istituito a Castelsilano, riportato su Laboratorio Marchesato, mi ha immediatamente riportato alla mente alcune problematiche sulle quali noi di Laboratorio Marchesato, ma prima ancora alcuni di noi di concerto con la vecchia amministrazione, avevamo cercato di studiare per vedere quali potessero essere i possibili ritorni, in termini di sviluppo per la nostra comunità, delle potenzialità della rete.
Siamo coscienti che non sarà soltanto la rete a far uscire il nostro paese dall’isolamento che lo affligge e che sta diventando sempre più marcato. Senza altre strutture più immediatamente accessibili come le strade e la valorizzazione delle risorse locali, internet rischia di essere soltanto un lusso e un giochino per pochi. E’ anche vero però che la comunicazione è sempre di più il volano di sviluppo attuale e ancora di più lo sarà nel futuro: in questo senso quindi, investire risorse economiche ed umane in questo settore non potrà mai essere considerato uno spreco e rappresenterà invece, sempre, specialmente in futuro, un gradino già costruito sulla scala dei possibili piani di sviluppo.
Qualsiasi ipotesi di investimento in qualsiasi settore di sviluppo potrebbe domani risultare non compatibile con gli scenari futuri, e quindi la paura di sbagliare renderebbe comprensibili tutti i tentennamenti e i ritardi.
Diverso è invece il risultato dei tentennamento e dei ritardi nel settore delle nuove tecnologie che, non bisogna essere scienziati o profeti per capirlo, rischiano di farci rimanere tra gli “analfabeti” del prossimo futuro.
Questa preoccupazione diventa ancora più drammatica quando ci rendiamo conto che la mancanza di progettualità in questo settore non è legata alla mancanza di risorse umane ed economiche, ma molto più semplicemente o, se volete, molto più “assurdamente”, a puerili beghe di paese e a rivalse personalistiche che niente hanno a che vedere con l’intelligenza e con quel sano utilitarismo sociale proprio delle comunità più evolute.
San Mauro è un paese povero di risorse naturali e di infrastrutture aziendali, ma ricco di risorse umane e culturali:
Abbiamo il più alto numero di laureati in proporzione agli abitanti, molti di questi nel settore informatico o in settori connessi;
Abbiamo più aziende legate all’informatica;
Abbiamo più aziende che sempre di più saranno costrette a fare massiccio uso dell’informatica;
Abbiamo prodotti locali che se anche poco redditizie nell’ottica del mercato globale, potrebbero diventare appetibili nei mercati cosiddetti di “nicchia”
Abbiamo l’ADSL
Abbiamo un computer in ogni casa dove ci sia uno studente;
Abbiamo studenti e professionisti e organizzazioni che sono riusciti in poco tempo a crearsi un proprio spazio consolidato nel mondo della rete e qui riescono a competere con discreto successo;
Abbiamo un’estensione abitativa tale da essere coperta da una sola antenna wireless mediamente potente, e nel caso del WI – FI, di cui si stanno rilasciando le licenze adesso, una sola antenna potrebbe coprire tutto il territorio intorno a Monte Fuscaldo;
Abbiamo la normativa sull’informatizzazione del territorio e della pubblica amministrazione a disposizione;
Abbiamo i Fondi Comunitari destinati alle aree depresse e quelli per l’innovazione tecnologica che non aspettano altro che di essere spesi;

Mi rivolgo allora all’Amministrazione Comunale, senza nessuna vena polemica e nel più puro spirito costruttivo:

Cosa aspettiamo a sfruttare e a valorizzare nel modo migliore tutte queste risorse?
Cosa ci manca per diventare una piccola realtà evoluta nel mondo della globalizzazione?
Cosa rende inutili le risorse sopra elencate?

Certo ci sono le emergenze endemiche che portano via molto del tempo che le amministrazioni potrebbero dedicare alla progettualità, ma questo incide in misura maggiore quando si fa affidamento solo sulle forze propriamente politiche senza coinvolgere tutte le risorse disponibili sul territorio.
Noi collaboratori di Laboratorio Marchesato abbiamo più volte manifestato, nei fatti con riunioni apposite e con gli appelli attraverso internet, la disponibilità a partecipare attivamente al processo di sviluppo della nostra comunità e siccome siamo coscienti di non poter determinare percorsi che dipendono propriamente da decisioni e prerogative politiche, abbiamo cercato di assolvere all’unico ruolo che ci è stato concesso di svolgere: quello di stimolo alla discussione e al dibattito sui temi che ci stanno più a cuore.
In questo senso rinnoviamo l’appello a tutti coloro che hanno il potere di determinare le scelte politiche alla base delle ipotesi di sviluppo perché organizzino un tavolo di confronto con tutti i soggetti attivi sul territorio per far in modo che San Mauro si incammini sulla strada della rinascita.
Siamo sempre più convinti che il mondo della collaborazione, nel rispetto della diversità di idee, sia sempre da preferire al mondo dell’unanimismo di facciata o, ancora peggio, al mondo delle divisioni pregiudiziali.