Un ringraziamento e un commento
Un vivo ringraziamento ai dirigenti della Margherita e dei DS per averci aiutato in un momento di grosso sconforto.
Dopo la lettura dell’articolo sul crotonese, ma soprattutto dopo aver letto la copertina dello stesso giornale, appesa nell’edicola, molti dei partecipanti alla riunione con Oliverio si saranno sentiti crollare il mondo addosso.
Infatti, non avendo assolutamente notato niente che potesse far pensare a una rissa, tutti si saranno immediatamente chiestio se non fossero stati colti da un attacco di demenza senile.
Dopo aver letto il comunicato pubblicato qui sotto e sul portale di Laboratorio Marchesato, i partecipanti possono stare tranquilli: almeno per adesso ci vedono bene, ci sentono bene, e riescono ancora a capire cosa succede a un convegno.
Però la tranquillità non ci esime dal porci alcune domande.
1) qual’eral’obiettivo di una “bufala” così plateale.
2) a chi giovano affermazioni di questo genere: “un alito di bile…non ha mancato di inflatuare l’aria sammaurese” oppure “E così sono partite le danze con gli animi tesi come una corda di violino”.
3) a chi giova mettere in rilievo le divergenze, che pure ci sono, tra i DS e la Margherita,a livello locale come a livello nazionale, e tacere degli sforzi di dialogo che la riunione con Oliverio aveva così bene fatto emergere.
Sarebbe come dire che ogni volta che Fassino non è daccordo con con Rutelli, si deve ricoverare perchè sicuramente ha avuto un attacco di bile. E’ ovvio che l’esempio è valido anche al contrario.
Io personalmente poi vorrei riuscire a capire se il giornalista che ha scritto questo articolo è la stessa persona che dirige la Sinistra Giovanile a livello provinciale e che fa parte del Direttivo della Sezione DS di San Mauro.
Perchè se così fosse allora sarebbe difficile pensare ad un abbaglio: un dirigente di così alto rango non può farsi abbagliare da possibili risentimenti contro qualcuno. Non può scambiare il riconoscimento dello stato di cose presenti per un attacco di bile. Sono piccinerie che si possono permettere solo coloro che fanno politica al più basso livello, e questo non è certamente il caso.
Ma allora, ancora una volta ci chiediamo, usando un’espressione cara ad un amico: “u truccu duv’è?”