IL MATERIALE E L'IMMAGINARIO NELLA CULTURA DEL MARCHESATO CROTONESE

L’arpa di Pay Ya

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Nel burrone di Lung Men tanto, tanto tempo fa c’era un albero di nome Kiri, un vero re della foresta. Un potente mago costruì con il legno di quest’albero un’arpa meravigliosa, il cui spirito non poteva essere domato nemmeno dal più grande dei musicisti.
Per molto tempo quest’arpa fu custodita insieme ai tesori dell’imperatore della Cina senza che nessuno, tra tutti coloro che avevano tentato, fosse riuscito ad estrarre una melodia dallo straordinario strumento. Infine arrivò Pai Ya, il più bravo di tutti gli artisti. Accarezzò l’arpa con mano leggera, quindi prese a pizzicare leggermente le corde dello strumento. Pai Ya cantò la natura e le stagioni, le alte vette delle montagne e le tumultuose acque dei fiumi e tutti i ricordi dell’albero si risvegliarono. Incantato il Signore del celeste Impero volle conoscere il segreto che aveva permesso a Pai Ya di avere ragione della resistenza dell’arpa. “Maestà – rispose il musicista alle domande dell’imperatore – coloro che mi hanno preceduto nel tentativo di suonare questo strumento hanno fallito perché non cantavano che essi stessi. Io, invece, ho lasciato che l’arpa scegliesse da sola la sua sinfonia e non sapevo bene se l’arpa fosse Pai Ya o Pai Ya fosse l’arpa”…..