IL MATERIALE E L'IMMAGINARIO NELLA CULTURA DEL MARCHESATO CROTONESE

Invidia… o soltanto sconforto!

Condividi

Sono davanti al televisore, sintonizzato sulla mega diretta di Canale 5 per la manifestazione della Casa delle libertà contro la finanziaria.
Quanta invidia mi attraversa la mente!
Mi accorgo di non provare nessun altro sentimento che questo:
niente rancore per la parzialità con cui si rappresenta la realtà,
nessuna incazzatura per le evidenti bugie che gli oratori snocciolano una dopo l’altra,
nessun senso di rivalsa verso quelle categorie che, si vede a occhio nudo, non sono abituate alle manifestazioni di piazza,
nessun senso di paura per l’imponenza dei numeri,
nessun fastidio per gli attacchi alla sinistra,
nessun disagio emotivo nel vedere la forza dell’avversario di sempre,
niente di tutto questo,
solo invidia, un forte sentimento di invidia come non l’ho mai provato nella mia vita.
E allora, io che pensavo di essere immune da un sentimento così blasfemo, mi trovo a domandarmene il perchè.
E non devo andare lontano col pensiero per scoprire il perchè di questa mia mutazione genetica che mai avrei pensato di poter subire:
Non è per la manifestazione che provo questo sentimento, razionalmente, riesco ad accettare che altri riescano a riempire la piazza.
Razionalmente, riesco a capire quanto sia facile per un’opposizione organizzare grandi manifestazioni in difesa di interessi particolari.
Razionalmente, riesco a comprendere come questa rappresenti quel 50% di italiani che comunque ha votato per Berlusconi.
E allora, se tutto questo riesco a comprenderlo perchè devo provare invidia?
Non è facile cacciarlo fuori il sentimento vero, non è facile confessare che non di invidia si tratta, ma di sconforto piuttosto.
Mi dovrei sentire più sollevato nel comprendere di non essere affetto da un sentimento così negativo come l’invidia, e invece mi sento ancora peggio quando riesco a realizzare che lo sconforto non si riferisce ai muscoli mostrati dalla Destra, ma alla debolezza ormai congenita all’interno della Sinistra.
Mi sorprendo a pensare a una Sinistra che non riesce a portare in piazza gli stessi numeri ormai dai tempi di Enrico.
Mi viene in mente che le uniche manifestazioni che vedono il popolo della sinistra in piazza sono solo quelle sindacali.
Mi viene in mente una Sinistra di governo che ha ormai irrimediabilmente perso il legame con il suo popolo.
Mi vengono in mente Ministri, Onorevoli, Sottosegretari, Sindaci, Presidenti di regioni e province, Assessori, Consiglieri vari e amministratori di posti di sottogoverno, grandi detentori di tessere e pacchetti di voti, ma senza nessun legame politico sociale con la propria “base”, se non al momento del voto.
Mi viene in mente che non era questo ciò che avevamo pensato quando abbiamo inventato lo sglogan “Sinistra di governo”
E allora lo sconforto diventa disperazione quando mi accorgo di essere daccordo con alcune cose dette sul palco di Roma.
Perchè non riesco più a trovare differenze tra Loiero e Chiaravalloti!
Perchè non riesco a considerare diverso un amministratore inquisito di sinistra da uno di destra!
Perchè non riesco a trovare nessuna differenza tra un voltagabbana di destra e uno di sinistra!
Perchè non riesco a trovare diverso un Prodi che non nomina mai gli operai da un Berlusconi che non pronuncia mai lo stesso “vocabolo”!
Perchè non riesco ad essere solidale con un governo che per paura di perdere voti, evita come la peste di pronunciare qualche cosa che possa essere vagamente interpretata come di “sinistra”!
Allora allo sconforto si somma la paura di chi è portato a pensare che la manifestazione di Roma possa rappresentare l’emblema di ciò che la Sinistra non riuscirà più ad essere:
Forza di lotta… e non soltanto di governo!!!!!