IL MATERIALE E L'IMMAGINARIO NELLA CULTURA DEL MARCHESATO CROTONESE

Lettera aperta alla Direzione Nazionale dei DS

Qualcuno fermi questa indegna gazzarra. Sarebbe ora che qualcuno provveda a informare i vertici nazionali dei DS di quello che da un po di anni a questa parte sta avvenendo sulle pagine del “Crotonese”. I vertici locali del partito, non potendosi parlare nelle sedi dovute (leggi Federazione di via Panella), per paura che tutto possa sfociare in una mega rissa da “saloon” hanno deciso di darsi battaglia attraverso le pagine di questo giornale. E non è una battaglia a colpi di fioretto, ci danno sotto “ccu ra gaccia” (con la scure). Si leggono cose che se pure immaginate non avrebbero mai potuto arrivare alla realtà. Non mi dilungo su queste “oscenità” politiche e morali, chi vuole può andarsi a fare una cultura negli annali del Crotonese. Una sola cosa mi preme mettere in risalto cercando attraverso questo mezzo di farla arrivare a Roma: tutti questi signori, tutti nessuno escluso, parlano […]

Mi piacerebbe che ….

“ Mi piacerebbe che…. ” Mi piacerebbe che la sinistra ritornasse a studiare le dinamiche della società globale per prepararsi a governarle piuttosto che subirle. Mi piacerebbe che la sinistra tornasse a rappresentare se stessa senza inseguire fantomatici centri che sono solo la moderna rappresentazione del qualunquismo. Mi piacerebbe che la sinistra tornasse a parlare un linguaggio accessibile a tutti. Mi piacerebbe che la sinistra rappresentasse i più umili e non solo i più colti. Mi piacerebbe che la sinistra contrapponesse alla nullità dei contenuti, spacciate per paese di Bengodi, delle proposte serie e concrete. Mi piacerebbe che la sinistra non si lasciasse irretire nelle provocazioni sapientemente confezionate dai geni della comunicazione al servizio del governo. Mi piacerebbe che la sinistra vivesse i valori storici dell’eguaglianza e della tutela del più debole come obiettivi nobili ed ambiziosi e non come un ingombrante fardello di un passato di cui vergognarsi. Mi […]

L’ascensore

Sono arrivato al settantesimo piano di questo palazzo e, se penso a tutte le volte che questo ascensore sgangherato, sul quale mi trovo senza sapere perché, sembrava volersi fermare, mi chiedo come ho fatto ad arrivarci. Non so nemmeno di quanti piani è fatto questo palazzo e nemmeno perché ci sono salito, so solo che non posso premere i bottoni dei piani e non posso decidere dove fermarmi. Quando sono salito l’ascensore era già pieno di persone che non sapevano dirmi dove portava ne perché ci erano salite ma alcune di loro sembravano già conoscermi perché mi hanno subito chiamato per nome. Alcune di queste sono scese prima e altre ne sono entrate e con molte di queste ho condiviso per più piani, gioie e dolori. Con alcune di loro ho instaurato legami profondi di affetto, stima amicizia e verso altri ho provato un sentimento che su questo sgangherato veicolo […]