IL MATERIALE E L'IMMAGINARIO NELLA CULTURA DEL MARCHESATO CROTONESE

Resistere

… e poi tutti i pensieri del mondo che affollano la mia mente come affamate orde di questuanti di diritti insoddisfatti, dimentichi di quanti doveri trascurati sono stati portatori… e gli occhi fissano il vuoto in cerca di spazi ripuliti da egoismi … e la mente si ritrae nella parte più recondita del nulla perchè inorridita da spettacoli penosi di attori vocianti, che dimentichi della parte, si danno a improvvisare come guitti di teatri itineranti! … e che tutto finisca…presto!… Prima che lo sconforto prenda il sopravvento e distrugga il barlume di speranza che, pur come moccolo di candela ridotta allo stremo, ancora resiste!

Dai conta su…

Dai dai, conta su…ah be, sì be…. – Ho visto un re. – Sa l’ha vist cus’e`? – Ha visto un re! – Ah, beh; si`, beh. – Un re che piangeva seduto sulla sella piangeva tante lacrime, ma tante che bagnava anche il cavallo! – Povero re! – E povero anche il cavallo! – Ah, beh; si`, beh. – è l’imperatore che gli ha portato via un bel castello… – Ohi che baloss! – …di trentadue che lui ne ha. – Povero re! – E povero anche il cavallo! – Ah, beh; sì, beh. – Ho visto un vesc… – Sa l’ha vist cus’e`? – Ha visto un vescovo! – Ah, beh; si`, beh. – Anche lui, lui, piangeva, faceva un gran baccano, mordeva anche una mano. – La mano di chi? – La mano del sacrestano! – Povero vescovo! – E povero anche il sacrista! – Ah, beh; […]