IL MATERIALE E L'IMMAGINARIO NELLA CULTURA DEL MARCHESATO CROTONESE

Africa tra noi

L’Africa è vicina C’è stato un tempo in cui l’Africa non era poi così lontana dal Marchesato Crotonese, come molti, oggi, sarebbero indotti a pensare. E’ vero, c’era di mezzo il mare, e gli aerei non erano ancora utilizzati per viaggi di piacere come nel nostro tempo, ma la vicinanza di cui parliamo non è certo quella geografica, che quella, se non per le spinte tettoniche a cui siamo soggetti, non è cambiata in modo evidente. Ci riferiamo infatti ad una vicinanza di tipo sociale, economica e per molti versi antropologica che in molti casi non è ancora molto cambiata. Erano gli anni in cui le cose che ci avvicinavano all’Africa erano molte di più di quelle che ci distinguevano; se erano diverse la religione, l’appartenenza a una nazione occidentale, e alcune tecniche di produzione, non certamente molto diverse erano le condizioni di vita del popolo di San mauro. Ci […]

Madonna mia pensaci tu!

Il 25 aprile di quest’ anno la chiesa della Madonna del Soccorso è stata elevata alla dignità di santuario: Santuario Maria SS. Soccorso…  E’ cambiato solo un vocabolo ma, in tutti noi, si ha 1’impressione che sia stato messo un sigillo ad un documento importantissimo della nostra storia. Un documento scritto con la nostra grande devozione verso quest’Immagine la cui origine è avvolta nel mistero a nella leggenda. E’ come se, soltanto adesso dopo centinaia d’anni, ci rendessimo finalmente conto dell’importanza di questa piccola chiesa agli occhi del mondo. Importanza, naturalmente, sotto il profilo civile perché, per quanto riguarda quello religioso, anche se solo “”chiesa”“, è sempre stata presente nel nostro immaginario collettivo come il più sicuro rifugio contro le avversità. Madonna mia i du Suncurzu aiutami… era l’unica e ricorrente invocazione sulla bocca delle nostre nonne nei momenti di difficoltà. Era tale la fiducia che non si esitava a […]

Juali e ri briganti

Natru juarnu Juali ha sagghjiutu subbra u pedi i d’amura chi si trova d’aru Scifu e ssi ndi stavia faciandu na bella manciata qundu a nnu certu puntu su arrivati i briganti. Propria sutta chir’arvulu avianu pinzatu i si ripusari ppi manciari e ssi spartiri na quadara i sordi ch’avianu arrubbatu propria chira matina. Juali u sapia cchi pisci pijiari e ra cosa cchijù brutta era ca doppu na pocu l’avia vinuta puru na grandi pisciata e nnu riusciva cchijù a stari senza i si sbacantari. Aspetta, aspetta, chiri pezzi i galera i ddra ssutta u ssi ‘ndi vulianu jiri. A nnu certu puntu Juali u cci la fatta cchjiù, s’ha sbuttunatu a vrachetta e ss’ha misu a ra fari duvi si truvava. I briganti ch’eranu i sutta s’anu sintutu vagnari e s’hanu pinzatu ch’era n’aciaddru; allura u capu ha pijiatu a bumbarda e s’ha misu a sparari pallini a […]