IL MATERIALE E L'IMMAGINARIO NELLA CULTURA DEL MARCHESATO CROTONESE

A telivisioni i di cumpagni

La televisione, in fondo, era un semplice oggetto della cui utilità non si era per niente consapevoli, ne tanto meno si poteva dire che fosse utile alla sopravvivenza o al miglioramento della qualità della vita, bastava, però, accenderla, per ottenere l’attenzione di tutti davanti ad immagini e a suoni, che sconvolgevano il ritmo eterno della tradizione. Niente era in confronto alle macchine, di cui si favoleggiava nei capannelli serali e nelle pause del lavoro, capaci di far lievitare a dismisura, come per miracolo, i quintali di grano prodotti all’anno, capaci di sostituire in un colpo solo la forza di svariati cavalli e imprecisate braccia umane. Eppure, quando “”i compagni”” ne comprarono una per gli iscritti, gli amici e gli altri, la vita sociale del paese cambiò in un colpo solo e con la dirompente violenza di una macchina frantuma abitudini che non aveva avuto uguali nella storia secolare del paese. […]

Ti riaguli

Era la frase con la quale, quasi sempre, “”u Zzu peppinu”” Cavarretta rispondeva a quelle persone che con l’idea di mostrarsi gentili a tutti i costi, gli rivolgevano domande che presupponevano riposte scontate o, quanto meno, abbastanza prevedibili. Che senso aveva per esempio domandargli se era stato in campagna quando lo si vedeva passare a cavallo del suo asino, in abiti da lavoro, con il basto carico di armenti e la stanchezza disegnata sul suo volto? ” ” Quale risposta non scontata poteva ricevere chi, vedendolo scaricare i barili del vino, lo interpellava con la domanda: “”Peppì… ha vindumatu?”“ E quando seduto sulla sua sedia accanto all’uscio di casa, all’angolo con piazza carrera, si ritrovava a dover rispondere a domande del tipo: Peppì… ti ripuasi?”“ Forse una persona un pò meno paziente, o un pò più maleducata, avrebbe potuto rispondere in modo più pertinente e conseguenziale: “”No!.. staiu abbaddrandu!”“…Oppure, proprio […]

A ruha

Personaggi: Tiresa, Mena, Luvisina Contesto: A ruha T: Cummari Mè… mu mpristiarri na pocu i d’uagghjiu ca propria mò l’haiu furnutu? Ca tu riandu dumani… U sà ca u mmi ndi tiagnu! Doppica chiru disgrazziatu i maritumma pensa sulu ari carti e d’à biccheriari… sinnò u cci mbìnia senza uagghjiu. ” “ M: Ohi cummari Tirè!… e cca c’è puru bisuagnu u tti giustifichi ccu mia!… parica u ru sapimu chini sù chiri ca sulu cercanu e nnu rendanu mai!…Intra sa ruha simu tutti na famigghjia… si u nn’aiutamu una ccu l’atra a ru momentu i du bisuagnu… cumi ni cci prisintamu davant’aru Signuri!… Tiresa porta l’olio a Mena che si allontana verso casa sua mentre si affaccia Luvisina, la dirimpettaia di Tiresa. L: Tirè…, t’ha vinutu a truvatu a cummari tua?… E cchi lli sirviva…? Ca u ru sapimu… ca ppi nenti u ri mova ri ciunchi…! Duvi mia […]