IL MATERIALE E L'IMMAGINARIO NELLA CULTURA DEL MARCHESATO CROTONESE

Spazzacamino

L’ho sempre visto nella mia via, ogni anno nel mese di maggio. Altre volte l’ho fotografato e lui sempre disponibile a fermarsi per farsi immortalare. Mi fa sempre promettere per l’anno successivo la stampa delle fotografie, con la sicurezza di esserci che appartiene solo alle cose antiche. Passa discreto tra le case, senza urlare, senza essere invadente, ma con la consapevolezza di un inarrestabile calo di chiamate da parte delle donne. Sembra quasi rassegnato alla fine di un servizio che finirà con lui. I termosifoni e i condizionatori non hanno certo bisogno della sua lunga scopa ruotante e i pochi “camin che fumano” sono troppo delicati per sporcarli con le fuliggini della sua tuta. Ogni volta aspetta il pulman di San Giovanni che l’ha portato al mattino, come uno che sa accettare il tempo che passa e le modificazioni che questo comporta. Ogni volta va via, testimone di una porta chiusa […]

U quadararu – Lo stagnino

Il lavoro del “Quadararu”, come la stragrande maggioranza dei mestieri artigianali, nel passato ha avuto una grande importanza riuscendo a soddisfare tutti quei bisogni di cui una famiglia necessitava. Se si escludevano quei pochi momenti in cui la sua arte era richiesta per la realizzazione delle opere di raccolta delle acque piovane, molto spesso appannaggio delle case signorili o comunque benestanti, la sua attività principale era relativa alla produzione e riparazione di utensili casalinghi e legati alla produzione e alla conservazione dei prodotti agricoli.Gli oggetti, oltre che di rame zincata, erano anche di rame rossa come “le pompe” per irrorare i vigneti, i pescheti e altri tipi di frutta, Il lavoro veniva così svolto: su un foglio di lamiera applicava le forme per ottenere la grandezza del “quadaru” desiderato e con un bulino disegnava i pezzi; poi con una cesoia li ritagliava, li piegava, li modellava, e li saldava. Prima ancora di […]