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C'E' SEMPRE UN MODO DIVERSO DI VEDERE LA REALTA'

Aspetti e problemi delle lotte per la terra

Intervento di Gaetano Cingari E’ sempre difficile un intervento tra memoria e storia. Non è questo ìl taglio del libro di Villella, ma è questa la mia condizione: non perché, ovviamente, io abbia partecipato ai moti di cui si parla nel libro, ma perché in anni giovanili ho preso parte in altre contemporanee simili vicende. Davanti ad una materia ardente, epica – come ha scritto l’amico Poerio -, lo storico non può illudersi di mantenere l’obiettività che dovrebbe essere intrinseca al suo mestiere. Tenterò di collocarmi comunque più dal versante della storia che della memoria, anche se, al punto in cui è giunta la discussione, ho di fronte due versioni: la prima, dell’autore, e la seconda, di Vitale, il quale, nella sua ampia relazione, tenta di ricavare dagli avvenimenti una interpretazione degli svolgimenti successivi della lotta nel Mezzogiorno. D’altra parte, tenterò di spiegare quei fatti nel quadro del dopoguerra, al […]

Manifesto per una nuova Calabria

[2/3/2008] Ho vissuto la notizia del terribile eccidio di Duisburg con un senso di dolore e di rabbia, di sofferenza e di impotenza. Come tanti altri calabresi. Mi sono trovato a pensare alle “povere vittime”, ai “poveri calabresi”, ai “poveri emigrati in Germania”, ai “poveri abitanti” di S. Luca. Al povero Corrado Alvaro, uno dei più grandi scrittori italiani del Novecento, il cui nome, dimenticato in altre circostanze, viene scoperto, citato a sproposito, in queste dolorose occasioni. Ci siamo sentito più poveri, privati della nostra migliore tradizione, delle nostre speranze. La ricchezza, procurata con la violenza, genera povertà morale e culturale, degrado sociale. Su questo giornale avevo appena pubblicato un articolo in cui, descrivendo la situazione dolorosa e sfarinata che vive la Calabria, segnalavo la tendenza autodistruttiva che si va affermando da noi, una sorta di maledizione a fare male e a farci male, a divorarci, in un’atmosfera cupa con […]

Ho visto l’ultimo carico di pietre passare

[18/1/2007]  Ho visto l’ultimo carico di pietre passare, l’ultimo di una lunga serie, e mi è venuto il desiderio di scrivere alla mia comunità. Scrivo in particolare, all’intero consiglio comunale, all’Arch. Lopetrone, al comando della Forestale, al comando dei Carabinieri. Le pietre di cui parlo sono quelle dei muretti a secco e dei capanni in pietra che ornano o ornavano le nostre colline. Perché lo faccio? Ecco i fatti. Sono da più anni, 2003, che ho depositato al protocollo del mio comune l’invito a non utilizzare le pietre del nostro territorio, tutto questo distruggendo i muretti di tenuta e i capanni in pietra delle nostre colline, per realizzare muretti e piazzette e case “finto medioevale” e altri interventi di abbellimento nel paese. Spiegavo anche le ragioni, l’inutilità e il danno inevitabile che ne derivava. L’impresa non si è fermata, è andata avanti, anzi ne abbiamo fatto un commercio,. si vendono […]