IL MATERIALE E L'IMMAGINARIO NELLA CULTURA DEL MARCHESATO CROTONESE

Il petilino innamorato

Tanto tempo fa, Peppe Pace, un giovanotto di Petilia Policastro che faceva lo sportaro, si era trasferito a San Mauro ma, essendo forestiero e poco noto, gli affari non gli andavano bene. Sapendo che il dialetto petilino è alquanto diverso dal nostro nelle inflessioni, alcuni burloni del paese vollero stuzzicarlo per obbligarlo a rispondere a frasi simili a queste: – Maestro, è vero quanto dice il vostro paesano don Genio che è andato a Pagliarelle, a Mesoraca, a Petronà, persino ad Andali ed ancora oltre, ed ha trovato sempre terra e la Terra è più grande di tutti questi paesi messi insieme? …. E’ vero che il prete di Policastro è scappato con una monaca di Mesoraca?…. E’ vero che a Policastro una donna ha ucciso la moglie? … E’ vero che al vostro paese adoperate i salami come pastoie per gli animali?- Tutte queste domande erano prive di senso […]

E la strada del mare?

Le 206 curve sono ancora la E la strada del mare? Morta prima ancora di nascere ! Sembrava cosa fatta, invece s’è rivelata la beffa del secolo appena passato e di quello che stiamo vivendo. Probabilmente le ragioni di ciò che sta accadendo intorno a questo progetto abortito, non sono né politiche, né amministrative, bensì ereditarie, tradizionali, ovvero cause che il pentolone della rassegnazione nostrana conosce molto bene; forse proprio a questo è dovuto tutto questo silenzio intorno a questi interminabili lavori. Per molti versi questa malcostruenda minuscola arteria, sia nei giovani che negli adulti, in verità non è mai apparsa al pari di una semplice, banale strada come se ne costruiscono facilmente, e in poco tempo, migliaia in giro per il mondo; questa strada, sin dall’inizio ha rappresentato per molti una sorta di monumentale extra grazia a cui rivolgere deferenti pensieri di venerazione, proprio come si fa per le cose […]

Il figlio 

Un giovane, dopo anni di lontananza, ritorna ella terra d’origine dove ancora vivono i suoi genitori; ritrova così la vecchia casa che lo ha visto nascere e crescere, la campagna dove ha trascorso gli anni della fanciullezza, il mondo di immagini e di affetti che costituiscono il suo patrimonio di memoria. Ma qualcosa in lui è cambiato, facendolo diverso da quello che era prima di partire: infatti pur provando all’inizio un moto di affettuosa attrazione verso quel mondo di uomini e cose immerso in una immobilità senza tempo, finisce poi per sentirsene ormai definitivamente distaccato. E il sapere che la ragazza da lui amata si è sposata con un altro, non è che l’occasione che gli fa prendere coscienza di tale distacco. Questo,in sintesi, il fatto narrato nel racconto “Il figlio” di Antonio Altomonte, i cui significati sono vanno ben al di là della vicenda in sé e per sé: […]