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C'E' SEMPRE UN MODO DIVERSO DI VEDERE LA REALTA'

I “fatti di Melissa”

“ Intervista a Ciccio Caruso ” Quali sono le circostanze che hanno portato la storia personale di Francesco Caruso ad intrecciarsi con quella collettiva di uno dei momenti più gloriosi vissuti dalle popolazioni del crotonese? Ho cominciato a lavorare in fabbrica, alla Montecatini, che non avevo ancora quindici anni, come apprendista meccanico, perché allora per molti ragazzi, costretti a “chiudere” con la scuola, l’alternativa non era tra il diploma, la laurea o l’impiego pubblico come accade oggi, ma tra fare il manovale o imparare un mestiere. Io ho provato ad imparare un mestiere e fare il meccanico, almeno fino a quando mi è stato possibile, cioè fino alla primavera del 1949, quando, dopo una lunghissima lotta per l’occupazione e la sicurezza sul lavoro, sono stato licenziato in tronco per rappresaglia politica dalla direzione della fabbrica, insieme a due compagni, Enrico Beccuti e Nicola Gaetano. Alla Montecatini avevo ripreso a lavorare […]

L’uomo a cavallo dell’asino

Conversazione con Pietro Ingrao Può accadere a un docente dell’Università della Calabria di essere invitato da un suo studente a svolgere una conferenza-dibattito su Gramsci in un paese della pre-Sila, Pedace, e di scoprire colà sia una preparazione culturale e un’ansia di partecipazione veramente inusuali (egualmente condivisa dagli aderenti alla Sinistra giovanile e dai Giovani comunisti di Rifondazione), sia una “memoria storica” del tutto particolare: il ricordo tenace, evidentemente tramandato tra le generazioni, di Pietro Ingrao. A partire da un episodio lontano nel tempo, e quasi mitico, risalente al 1943, alla lotta clandestina che i comunisti conducevano allora contro il fascismo. ” “ Poiché ritengo che mai come ora la memoria storica sia qualcosa di importante e vada coltivata in tutti i modi, ho chiesto a Ingrao di ricordare per i lettori di Ora locale l’origine del suo rapporto con Pedace e con la Calabria. Cosa che egli ha accettato […]

Aspetti e problemi delle lotte per la terra

Intervento di Gaetano Cingari E’ sempre difficile un intervento tra memoria e storia. Non è questo ìl taglio del libro di Villella, ma è questa la mia condizione: non perché, ovviamente, io abbia partecipato ai moti di cui si parla nel libro, ma perché in anni giovanili ho preso parte in altre contemporanee simili vicende. Davanti ad una materia ardente, epica – come ha scritto l’amico Poerio -, lo storico non può illudersi di mantenere l’obiettività che dovrebbe essere intrinseca al suo mestiere. Tenterò di collocarmi comunque più dal versante della storia che della memoria, anche se, al punto in cui è giunta la discussione, ho di fronte due versioni: la prima, dell’autore, e la seconda, di Vitale, il quale, nella sua ampia relazione, tenta di ricavare dagli avvenimenti una interpretazione degli svolgimenti successivi della lotta nel Mezzogiorno. D’altra parte, tenterò di spiegare quei fatti nel quadro del dopoguerra, al […]