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C'E' SEMPRE UN MODO DIVERSO DI VEDERE LA REALTA'

40 anni di fotografia

40 anni di fotografie…Una seconda vita… una storia infinita di fotogrammi che scandiscono come un orologio di celluloide e di pixel ogni giorno di questi lunghi 40 anni. Ho nella testa una lanterna magica che gira continuamente illuminando lo schermo della memoria come un vecchio carosello diaporama degli anni 70. La lanterna gira continuamente facendo scorrere momenti e storie che solo io riesco a distinguere senza bisogno di rallentare il vortice che altri non potrebbero sopportare… e poi, come in una proiezione dia,  il telecomando si aziona per fermare la sequenza su quel fotogramma che mi riporta indietro nel tempo… In fondo la fotografia è una macchina temporale individuale dove la realtà storica si fa tutt’uno con il film impresso nella memoria. Ed in questi momenti che la macchina fotografica cessa di esistere lasciando il posto alla macchina virtuale presente nella mente del fotografo. Senza questa macchina mentale l’immagine fotografica […]

Un sorriso come regalo

Cicciu, u zzu Micu e ru zzu Giuanni, un trio che si faceva un baffo dei comici che impazzavano sul tubo catodico… una comicità naturale, una capacità istintiva di rispondere ” aru cugghjuniamiantu” che poteva produrre sketch di ore dal nulla. “U siattu i d’ Annina i mastru Maida era il palcoscenico naturale della loro ironia ma anche della loro bonomia che, per le persone che sapevano ascoltare, era anche la parte migliore di loro. E Ciccio, che sa giocare, oltre che ascoltare, riusciva a essere la loro spalla migliore. Tutto questo è solo nella nostra memoria e la fotografia rimane l’unico modo per farlo diventare documento: queste fotografie rappresentano quello che io definisco il legame tra il materiale e l’immaginario del nostro patrimonio culturale. La foto mi è stata concessa da Ciccio Cosco… che ovviamente ringrazio facendogli presente che, come al solito, io sono già andato!  

Le stazioni della memoria

Ci sono stazioni nella memoria e della memoria: quelle nella memoria riportano indietro nel tempo e fanno rivivere storie dimenticate e destinate all’oblio dell’irrilevanza… cosa vuoi che importi al mondo del primo viaggio di un bimbo di 5 anni sulla littorina che da Crotone portava a Petilia Policastro. E anche il bambino diventato adulto non ritiene importante quel viaggio che portava in una campagna che non avrebbe mai più rivisto. E invece ecco che la stazione nella memoria diventa una stazione della memoria da dove partire per un viaggio a ritroso in una rete ferroviaria dei ricordi le cui destinazioni sono persone, cose, avvenimenti che diventano stazioni da visitare e da recuperare al tempo presente. Le stazioni nella memoria diventano un punto ideale dove fermarsi a guardare i treni dei ricordi che diventano sempre più nitidi al loro arrivo e sempre più sfumati al loro allontanarsi… un bambino e sua […]