IL MATERIALE E L'IMMAGINARIO NELLA CULTURA DEL MARCHESATO CROTONESE

I ficundiani

Mi sono divertito a seguire le mosse di “Turuzzu” mentre, con una perizia frutto di un’abitudine consolidata negli anni, si dedicava a “mundari nu piattu i ficundiani”. Con una videocamera avrei potuto riprendere tutti i movimenti, anche quelli di parti del corpo non direttamente interessate all’azione come le gambe, la testa e i piedi che, come per un riflesso condizionato, partecipavano armonicamente alla “mundatina”. Avrei potuto farlo… ma la fluidità delle immagini in movimento avrebbe relegato in secondo piano quei particolari che ritengo invece fondamentali per comprendere l’arte di “Mundari i ficundiani”. Certo che se i fichidindia li avete conosciuti solo nelle cassette delle bancarelle di frutta e verdura, belle ripulite dalle spine, e magari anche con una spruzzata di brillantina sopra, allora voi non avete mai avuto la necessità di imparare a sbucciarle con la destrezza che quelle naturali, ricoperte di spine, richiedono. Ma non è soltanto destrezza: questa […]

Cugghjiandri

Macari ccu ra miandula… E’ uno degli ultimi eredi di una tradizione onorevole che ha forgiato centinai di affamati alla conquista del cibo e, quando non di questo, all’esercizio del potere del più forte all’interno del “branco”. Ma, una volta, questo esercizio atavico dei bambini, sotto tutte le latitudini e in tutte le epoche, aveva come premio “U Cugghjiandru”, (il confetto) e il comando del gruppo sulla base delle quantità raccolte. Erano molte di più le braccia predatrici, delle mani elargitrici; Erano poche le donne che si potevano permettere di buttare “cugghjiandri ccù ra miandula” e molte invece quelle che usavano quelle con la pasta, agri riciclando quelli che i figli avevano raccolto alla cerimonia precedente. E, del resto, era proprio la conoscenza della geografia della ricchezza del paese a rendere alcuni ragazzi più scaltri e meno usi all’insuccesso: Sapere in anticipo davanti a quale porta o balcone era conveniente […]

I postini

Generalmente, quando si pensa a fare confronti tra il vecchio e il nuovo, tra ieri e oggi, la prima cosa che ci viene in mente di guardare sono le strade, le case, i negozi, gli abiti ecc. Difficilmente ci viene in mente di fare il confronto tra due persone. Persone, è ovvio, che rappresentano qualche aspetto della nostra realtà. questo perchè le persone in questione rappresentano aspetti così consuetudinari della nostra vita, che non riusciamo a percepire i cambiamenti se non dopo un’attenta riflessione. Riflettendo infatti ci rendiamo conto di come niente è più uguale e diverso, nello stesso tempo, della figura del postino. La funzione è sempre la stessa: portare la posta, ma Peppi u postinu, e Nuccio De Lorenzo sono nello stesso tempo la continuità e il cambiamento. Il contesto e le modalità con cui questa funzione si svolge, sono la misura più evidente del cambiamento e del […]