E’… ma… non è!
E’ una frazione infinitesima di tempo quella che rimane impressa nell’immagine fotografica. E in questo consiste il suo fascino, la sua sacralità, il suo mistero. L’immagine rende vano l’eterno mutare del tempo, vive in una dimensione asincrona rispetto all’esistenza, congela la forma, la fa diventare altro. Non è quella che essa era. Non è quella che sarà. E’… ma… non è! E’ quello che il fotografo ha visto… Non sarà mai ciò che noi vediamo.