IL MATERIALE E L'IMMAGINARIO NELLA CULTURA DEL MARCHESATO CROTONESE

Quante storie in una immagine

Un’immagine come tante di una demolizione, un’immagine senza senso artistico e per il 99,9999% della popolazione del mondo anche dal punto di vista documentaristico. Ma per molti di coloro che accederanno a questa pagina, questa immagine rappresenta un agglomerato di ricordi, di emozioni e di aneddoti che difficilmente si potrebbe ritrovare in un’altra immagine. Ognuna di queste porte  potrebbe raccontare tante storie quanti sono le persone che le hanno varcate moltiplicate per buona parte dei giorni della loro vita …. e quante storie hanno ascoltato i sedili in travertino che ancora si intravvedono dietro le inferriate di protezione… Sulla destra a putiga i du vinu per i più anziani…e poi il bar di Livio negli anni 60/70….Sulla sinistra la porta della merceria di Maria i Papale. …ma per molti giovanissimi sessantottini la prima sezione della FGCI e del PCI prima del trasferimento al piano superiore….e immediatamente sopra il balcone dei […]

Il verde pubblico negli anni 80

C’è stato un tempo in cui gli amministratori comunali decisero che il verde pubblico scarseggia va entro i confini del borgo e la mano d’opera anche…e allora perché non unire le forze e creare un po d’ombra negli angoli del paese più desolati…. Assessori, consiglieri, forestali ed operatori ecologici uniti verso l’obiettivo del verde pubblico. ..E allora…. Amidé e Totonni Giuanni. … Biasi e Lorenzu.

Una vecchia stalla

Ci sono oggetti, cose, luoghi che esistono solo nella nostra memoria e quando ci capita di ritrovarne qualcuno ancora intatto e come un tuffo nel nostro passato con tutto quel che ne consegue rispetto alle emozioni, le sensazioni, e le percezioni sensoriali. Una stalla nell’immaginario collettivo è un posto destinato agli animali e basta. Per quelli della mia generazione era in vece un mondo in cui gli animali erano soltanto una piccola parte anche se comunque importante. La stalla era la “dependance” dei contadini, e come tale, e con la stessa cura di una vera dependance signorile, veniva curata con riti, attività e orari che erano scanditi dalle stagioni e dalla meteorologia. L’odore del fieno (i mattuli) appena scaricato dal basto e depositato nell’angolo più asciutto si confondeva con gli odori degli escrementi animali che attendevano di essere raccolti per diventare il concime più prezioso e più sano. Non sono mai riuscito a capire […]