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Il personaggio in scena e Antonio Barbuto

Quando non c'era Facebocco e qualcuno era costretto a dire sempre di si.....per non morire vivendo...

Gli unici professionisti erano.... i critici teatrali!

Poi qualcuno pensò .... bene.... che il Carnevale si potesse festeggiare anche a teatro...

Se metto le mani nel pozzo dei provini escono fuori immagini che riportano alla memoria episodi e situazioni che, se anche forse non del tutto dimenticati, sicuramente rimangono nebulosi e indistinti. Sono i particolari che riaffiorano e raccontano tante storie che sono rimaste tutte da scrivere e alcune forse nemmeno compiute... un giorno, tanto tempo fa, nel mio libro ho scritto un capitolo dedicato alla fotografia come terapia...non avrei mai immaginato di dover sperimentare anche la parte dolorosa della fotografia, quella che ti riporta a sperimentare il dolore dell'assenza, il senso del tempo e delle cose perdute. Non avrei mai immaginato che da utilizzatore della terapia sarei potuto diventare produttore...non ero preparato a questa possibilità.

Ci sono cassetti del mio archivio interamente dedicate al teatro...fotografie mie, molte di Peppe Iuliano, tante di quel meraviglioso amico che era Gaetano Drammis, tutti consapevoli, forse, che quella stagione per certi versi irripetibile, andava "ripresa" perché ne rimanesse traccia nella memoria collettiva della nostra comunità. Pubblicarle tutte per adesso non mi è possibile - mi mancano il tempo e i mezzi necessari - ma queste pubblicate nelle memorie del teatro sono per me un modo per dare il giusto riconoscimento agli sforzi e alla dedizione di un gruppo di persone meravigliose.