IL MATERIALE E L'IMMAGINARIO NELLA CULTURA DEL MARCHESATO CROTONESE

Rettangoli di memoria – Il libro

IL RITRATTO 

Le fotografie presenti in questa sezione sono legate all’evoluzione della storia della fotografia. Si parte con la fotografia d’élite legata alle condizioni economiche del committente per proseguire lungo un percorso che assegna al servizio militare e al ritorno degli emigranti d’America il ruolo di detonatori rispetto alla popolarizzazione dell’immagine fotografica.

In ogni casa di San Mauro è presente almeno una fotografia di un nostro antenato in divisa che utilizzava questo mezzo per poter fornire notizie di se durante la lunga permanenza sotto la leva militare. Fotografie in formato cartolina stampate su cartoncino spesso; sono quasi sempre il frutto di studi fotografici professionali come nel caso della foto Alinari presente in questa sezione. La grande quantità di fotografie di questo tipo potrebbe permetterci di ricostruire l’evoluzione dell’esercito italiano fin nei minimi particolari.

Con il ritorno dei primi nostri emigranti in America si comincia ad avere un uso meno ritrattistico della macchina fotografica e una diffusione di immagini che coprono tutti gli avvenimenti della vita sociale nel paese. Questi fortunati possessori delle prime Kodak a soffietto hanno finalmente la possibilità di riportarsi in America un ricordo più concreto che non un’immagine impressa nella memoria. Per quelli ritornati per rimanere la macchina fotografica diventa un mezzo per affermare la propria evoluzione sociale non solo in termini economici: la macchina fotografica diventa un segno distintivo di affrancamento dall’ignoranza ma anche; per nostra fortuna; un potente strumento di documentazione ambientale.

Subito dopo la seconda guerra mondiale con la diffusione delle prime compatte della Kodak e della Comet a fuoco fisso; il ritratto si diffonde in mille forme sempre meno precostituite e con un tipo di inquadratura che la macchina stessa rende quasi obbligatoria: lo sfondo è quello dell’ambiente naturale che in concomitanza con i primi sintomi di crescita economica viene quasi ricercato; e in alcuni casi addirittura a discapito del soggetto principale. Cominciano a vedersi le vie; le case; gli oggetti quotidiani e gli animali.

Sono gli anni 50 e 60 1 più rappresentati in questa sezione e questo è anche il periodo in cui la struttura ambientale del nostro paese ha subito i maggiori cambiamenti che; a differenza di altri periodi storici; sono stati; molto spesso inconsapevolmente; registrati.

Un discorso a parte meritano i bambini. Nella marginalità generale del mondo contadino i bambini erano ancora più marginali: un bambino doveva affrontare ogni evenienza autonomamente riuscendo a sopravvivere solo grazie alla fortuna di essere nato sano.

Era un tipo di società per forza di cose basata sulla salute di chi l’aveva,‑ e per tutti coloro che nascevano malati c’era solo la rassegnazione. Non c’erano vestiti apposta per loro e si riducevano a indossare abiti smessi e adattati alla meno peggio; si nutrivano con il cibo dei grandi; magari spezzettato o; nel caso dei più piccoli; masticato per loro.

In questo contesto è impensabile ricavare dai cassetti materiale che li riguardi direttamente a meno che non si tenti di rintracciare particolari da foto dedicate ad avvenimenti in cui i bambini entravano solo grazie alla loro innata curiosità