IL MATERIALE E L'IMMAGINARIO NELLA CULTURA DEL MARCHESATO CROTONESE

Africa tra noi (Siccità)

Africa tra noi on Flickr. Ci sono immagini che evocano realtà e situazioni lontanissime da noi. Quando ho visto questa scena ho immediatamente realizzato le coordinate fotografiche senza pensare ai riferimenti geografici, ambientali e culturali che questa avrebbe potuto rappresentare nel momento della riflessione successiva. Ma succede sempre così: E’ la mente che riesce a vedere con largo anticipo quello che gli occhi percepiscono nell’immediatezza. E la mia mente aveva già visto che quello che stavo osservando con gli occhi era il Neto; che gli animali che vi si specchiavano erano il risultato della trasformazione di quello che una volta era il fiume con la più grande portata d’acqua in Calabria, in un rigagnolo fantasma che ristagna in un letto mostruosamente grande; che tutto questo non era il risultato di una volontà soprannaturale maligna e vendicativa, ma delle azioni di uomini senza scrupoli e senza nessun altro scopo se non […]

I tre Mimmi

I tre Mimmi on Flickr. Della serie: ”Gesù Cristu i fà e ru Diavulu l’accucchjia” Tre inguaribili ottimisti, o, a scelta, tre incoscienti, tre furbastri, o ancora, soltanto tre che sono stati costretti a imparare a vivere in un mondo in cui la lotta per la sopravvivenza si fa sempre più dura. Hanno parecchie cose in comune: Intanto si chiamano tutti e tre Mimmo, Sono tutti e tre commercianti e hanno il negozio su Piazza Carrera a San Mauro Marchesato (kr). Il primo a sinistra fa il fruttivendolo, il secondo al al centro fa il macellaio e il terzo a destra fa il panettiere. Ma anche riguardo al mestiere hanno una cosa in comune: Tutti e tre sono specializzati in settori assolutamente diversi dalla loro professione. Il primo a destra, il fornaio, avrebbe potuto tranquillamente fare il sarto: Come sa usare le forbici lui, pochi nel circondario, e se provi a […]

Peppino

Peppi on Flickr. Gli avevo chiesto il permesso di fotografarlo e Peppino, disponibilissimo come il solito suo in tutte le cose, mi aveva detto subito di si. Ci ho provato con il flash ma non riuscivo a cogliere di lui quegli aspetti che me lo riportavano alla memoria. Ho rischiato il mosso, ho però ottenuto quella spontaneità che volevo, quella di un uomo buono che risciva a far fare ai bambini la cosa pù terribile: la puntura. Con il suo sorriso da finto burbero, con la sicurezza che ostentava in ogni gesto, con il suo modo di parlare calmo in ogni frangente, con il suo ridicolizzare l’oggetto della paura, la siringa, riusciva a far apparire la puntura una cosa sopportabile. Lavorava come infermiere dal medico condotto del paese e suo malgrado aveva dovuto diventare l’uomo dela siringa, ma era riuscito ad imprimere nella nostra memoria di bambini, molto di più […]