IL MATERIALE E L'IMMAGINARIO NELLA CULTURA DEL MARCHESATO CROTONESE

Il balletto

Il balletto on Flickr. Fotografare uno spettacolo di danza è coinvolgente e appassionante: Riuscire a cogliere la tensione dei muscoli che liberano la loro forza in modo armonico e nascondono la loro potenza nella delicatezza dei movimenti, fermare l’attimo in cui gli occhi fissano il vuoto perchè nessuna distrazione distolga gli altri sensi dal compito che gli è stato assegnato, congelare le mani nell’attimo del volteggio o della presa, cogliere il momento della concentrazione massima nascosto dietro un sorriso e la soddisfazione dipinta sul volto del danzatore che è riuscito concludere il movimento imposto dalla musica, impressionare il fotogramma con gli effetti del movimento che si amalgama con i colori dei costumi e delle luci fondendosi in una tavolozza di colori che sono degni di un pittore, carpire la sensualità del gesto e la passionalità dei movimenti, registrare il patos dell’entrata in scena sul volto degli artisti impegnati e degli […]

I tre Mimmi

I tre Mimmi on Flickr. Della serie: ”Gesù Cristu i fà e ru Diavulu l’accucchjia” Tre inguaribili ottimisti, o, a scelta, tre incoscienti, tre furbastri, o ancora, soltanto tre che sono stati costretti a imparare a vivere in un mondo in cui la lotta per la sopravvivenza si fa sempre più dura. Hanno parecchie cose in comune: Intanto si chiamano tutti e tre Mimmo, Sono tutti e tre commercianti e hanno il negozio su Piazza Carrera a San Mauro Marchesato (kr). Il primo a sinistra fa il fruttivendolo, il secondo al al centro fa il macellaio e il terzo a destra fa il panettiere. Ma anche riguardo al mestiere hanno una cosa in comune: Tutti e tre sono specializzati in settori assolutamente diversi dalla loro professione. Il primo a destra, il fornaio, avrebbe potuto tranquillamente fare il sarto: Come sa usare le forbici lui, pochi nel circondario, e se provi a […]

Peppino

Peppi on Flickr. Gli avevo chiesto il permesso di fotografarlo e Peppino, disponibilissimo come il solito suo in tutte le cose, mi aveva detto subito di si. Ci ho provato con il flash ma non riuscivo a cogliere di lui quegli aspetti che me lo riportavano alla memoria. Ho rischiato il mosso, ho però ottenuto quella spontaneità che volevo, quella di un uomo buono che risciva a far fare ai bambini la cosa pù terribile: la puntura. Con il suo sorriso da finto burbero, con la sicurezza che ostentava in ogni gesto, con il suo modo di parlare calmo in ogni frangente, con il suo ridicolizzare l’oggetto della paura, la siringa, riusciva a far apparire la puntura una cosa sopportabile. Lavorava come infermiere dal medico condotto del paese e suo malgrado aveva dovuto diventare l’uomo dela siringa, ma era riuscito ad imprimere nella nostra memoria di bambini, molto di più […]