IL MATERIALE E L'IMMAGINARIO NELLA CULTURA DEL MARCHESATO CROTONESE

Carmela

Franciscu avia scindutu i du ciucciu cacchjiandu menti a mintiri i piadi subba cihri pochi i cuti ca eranu rimasti vicinu a ra porta… eranu ggià abbastanza i zzanchi mpilati ammianzu i tacci i di scarpuni… a ra sagghiuta i l’Alivitiaddru chiru povaracciu i Salinu s’era mpilatu ccuri ciunchi finu a ri jnocchjia intra u krotaku, ed iddru, jestimandu tutti i santi Madonni, e ncazzatu cchjiù da menzannotti, avia divutu scindiri i du mbastu ppi l’aiutari a ndi nisciri i dintra chiri piddri. A ra finitoria i da sagghjiuta, s’avia na pocu pulizzatu ccu d’ancunu scupulu c’ancora avia rimastu subba chira mala terra, ma u smalidittu krotaku pari ca cc’era mpinciutu ccu ra coddra mericana e nnu ssi ndi jiva mancu ccu ri cannunati. Subba chiri cuti i d’abbanda a porta, Franciscu sbattja cuami nu Sant’Acciumu ppi fari cadiri u krotaku rimanenti, ma puru ppi fari sintiri a Filumena o […]

Amara chira casa duvi u cappiaddru u trasa!

Sfortunata è quella casa dove non entra l’uomo! Più che una massima, questa sembra un’amara constatazione della condizione familiare nel nostro territorio e in modo particolare, della condizione della donna. La famiglia è destinata alla distruzione o comunque a una vita di stenti se priva dell’uomo. La condizione di vedovanza era una delle condizioni peggiori che potevano colpire la donna: il riferimento al cappello, simbolo dell’autorità maschile è anche il segno di quale importanza veniva assegnata al ruolo del maschio nella tenuta della coesione familiare. Nella maggior parte dei casi era la donna a reggere le sorti della famiglia ma, per il gioco dei ruoli della società contadina, essa poteva farlo solo con la presenza dell’uomo senza il quale veniva meno il senso stesso della società patriarcale. Ma la massima si riferisce comunque alla donna anche quando non riusciva a dare al mondo il figlio maschio che garantiva la prosecuzione […]

Anima tua, coscienza tua!

Come a dire: “Se lo dici tu?”Oppure come dire: Se stai dicendo il falso, te la vedrai con la tua coscienza.Era l’espressione tipica delle donne che volevano troncare un discorso che non gli conveniva. Era un modo di non dare ragione all’altra, di fargli capire che non potendo controbattere alle tesi della controparte per mancanza di informazioni sicure e provate, rimetteva alla sua coscienza le eventuali conclusioni.L’espressione era usata dalle donne anche nel confronto con l’uomo che nella nostre zone pretendeva il ruolo di dominatore e non accettava di essere contraddetto, soprattutto dalla donna, sottoposta per definizione. Così quando la donna si rendeva conto di essere arrivata troppo oltre nella difesa delle proprie ragioni, lanciava questa massima che lasciava l’uomo con la sensazione frustrante di aver vinto solo formalmente.Era quasi sempre uno strumento subdolo di falsa adulazione che lasciava all’interlocutore la responsabilità intera della decisione.Era una delle tante armi che […]