IL MATERIALE E L'IMMAGINARIO NELLA CULTURA DEL MARCHESATO CROTONESE

Le stazioni della memoria

Ci sono stazioni nella memoria e della memoria: quelle nella memoria riportano indietro nel tempo e fanno rivivere storie dimenticate e destinate all’oblio dell’irrilevanza… cosa vuoi che importi al mondo del primo viaggio di un bimbo di 5 anni sulla littorina che da Crotone portava a Petilia Policastro. E anche il bambino diventato adulto non ritiene importante quel viaggio che portava in una campagna che non avrebbe mai più rivisto. E invece ecco che la stazione nella memoria diventa una stazione della memoria da dove partire per un viaggio a ritroso in una rete ferroviaria dei ricordi le cui destinazioni sono persone, cose, avvenimenti che diventano stazioni da visitare e da recuperare al tempo presente. Le stazioni nella memoria diventano un punto ideale dove fermarsi a guardare i treni dei ricordi che diventano sempre più nitidi al loro arrivo e sempre più sfumati al loro allontanarsi… un bambino e sua […]

Nebbie

C’è un mondo dove le forme perdono i contorni e tutto diventa evanescente, inafferrabile e pure presente. È  il mondo delle nebbie che rende fantastici e misteriosi paesaggi consuetudinari e ripetitivi fino alla noia. Sono i luoghi che non guardiamo quasi mai perché, impressi nella nostra memoria con una forma precostituita, diventano “già  visti”, “sempre gli stessi”. E invece niente è  mai lo stesso, niente si ripete nel tempo… tutto merita di essere guardato come se fosse, e come in effetti è, la prima volta. Tutto merita di essere cercato, atteso,…..trovato!

U puarcu

  Ho una lunga serie di immagini che riprendono tutte le fase della “festa del maiale”. Si perchè per le persone della mia generazione e di tutte quelle precedenti l’uccisione del maiale era veramente la vera festa dell’anno. Evito di pubblicarle perchè potrei urtare la sensibilità di animalisti, vegani, vegetariani e piccoli amanti di questi graziosi animaletti che adesso sono diventati animali di compagnia. Anche noi gli volevamo bene a questi animaletti… li andavamo a trovare tutti i giorni e gli portavamo a “vrudata”, che non era un pappa a cinque stelle ma era una vera vitamina per i prosciutti. Gli andavamo ad accarezzare ogni giorno il pelo e gli cantavamo le canzoncine che inneggiavano alla loro crescita sana e magra. Li facevamo “grastare quando era il momento” e per questo i nostri genitori spendevano soldi che avevano messo da parte proprio per questo evento, o, “favaluari e ciciri” appositamente […]