IL MATERIALE E L'IMMAGINARIO NELLA CULTURA DEL MARCHESATO CROTONESE

Straviantu

Straviantu on Flickr. Il meteo l’aveva detto: “Aria fredda proveniente dai balcani…” Tradotto in questa parte sperduta delle Calabrie: “Viantu friddu i Santu Nicola…” La piazza già deserta nei giorni di caldo, diventa impraticabile quando bisogna camminare sfidando la “tramontana” o il “grecale”. Troppo esposta al vorticare del vento che penetra dai “pertusi” laterali una volta chiamate “Ruhe”. Ma il sole almeno, sorge in favore di vento, e il sedile di pietra sembra fatto apposta al riparo dal vento. Forse riusciamo persino a scaldarci e a scambiare due parole senza che il vento ce le respinga in gola. Il meteo dice che questa domenica, per noi anziani, forse è meglio non uscire di casa… Ma il meteo non sa dell’esistenza dei “siatti a ru straviantu”

A mio padre

Mio padre on Flickr. Uno sguardo che non ammetteva repliche, ma che suppliva anche a inutili discussioni sulle cose da fare… del resto lui era il Capofamiglia e questo voleva ancora dire qualcosa in un mondo fondato sulla rigida osservanza delle gerarchie familiari così come lui le aveva imparate da suo padre… e suo padre da suo padre. Uno sguardo che diceva molto sulla perdita di tempo che l’arte della fotografia rappresentava in un mondo ancora fondato sui muscoli delle braccia e sulla resistenza ai piegamenti della spina dorsale. La fotografia era un passatempo dei giorni di festa quando il vestito nuovo riusciva a nascondere la stanchezza di una vita dedicata al lavoro, e i suoni e le luci riuscivano a mascherare le preoccupazioni per il domani che non mancavano mai davanti alla precarietà del futuro. Uno sguardo che infondeva però sicurezza e che in ogni momento sembrava ripeterti la […]

A mia nonna – Le donne di una volta

Nonna Rosa on Flickr. Il vento non favoriva le pose volute ma mia nonna non era di certo ben disposta a porsi davanti all’obiettivo, soprattutto con l’abbigliamento da lavoro. Non era certo un problema di trucco ne di acconciatura, che l’ordine tra i capelli era sempre il primo pensiero del mattino e l’unico cosmetico era la saponetta, rigorosamente “Camay”. Era unvece un senso dell’ordine che era prima di tutto predisposizione a… C’era un tempo per ogni cosa e la fotografia non era compresa nelle attività importanti… era un vezzo da lasciare a giovani donne in cerca di “zzitu” o da momenti di inattività… che del resto non erano neanche mentalmente programmabili. Non si annoiava di certo mia nonna e la giornata aveva sempre meno ore delle necessarie ma, del resto, il vocabolo “stress” non era diventato ancora di moda, e il “tempo libero” non è mai entrato nel suo vocabolario. […]