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Ohi Tà, mi l'accatti a pistolicchia
Ricordo della festa Ritornando alla festa devo proprio confessarti che mi manca il clima di attesa e di supposta sorpresa, il venditore di mele acerbe, u ritrattaru, le bancarelle ohi ta’ mi l’accatti a pistolicchia?, la riffa delle bambole (accetta o rifiuta la busta? e’ li che ho sentito ed imparato il significato del verbo rifiutare), i palloncini attaccati ari trumbiceddri petulanti ed irritanti: guagliu’ va ioca a n’atra parti, va. I machinicchi i latta. I ciucci n’cazzuniti supra u bivieri ai margini delle fosse utilizzate per la calce. Il primo oro del grano e il terrore del fuoco. Il sole che martoria. Aru ponti i Ciccioni, ai margini della strada, la sensuale prepotenza dei fiori, e l’odore selvatico e pungente dell’erba appena tagliata. Ci si scopre nuovi fra persone e luoghi consueti: uuh, e ca puru tu cca? Tutto diventa altro ed ha un sapore di extraterrialita’. Da qualche […]
Nando
Nando on Flickr. Dedicata a un amico Ci sono persone che non smetterei mai di fotografare, se solo avessi la sfrontatezza di abusare della loro infinita pazienza, o della loro bonomia comprensiva. Solo con loro ho la conferma di quanto poco superficiale sia l’immagine che il sensore mi restituisce, di quanto riesca a scavare una fotografia oltre le apparenze di cio che ricopre la nostra essenza. La fotografia è un frammento. Ma dentro quel frammento c’è tutto ciò che siamo stati e, forse… anche quello che saremo.