U mundu n’casa
A un certo punto però anche Pirniciuni perde il suo potere attrattivo, sono gli anni 60 e sempre più spesso una parte dei primo guadagni che l’edilizia sta portando nelle case degli ex braccianti agricoli, viene destinata all’acquisto della televisione. Don Carlo e Ntoni i Mastru Linardu cominciano a riempire le loro “”Putighe”” di apparecchi televisivi, di trasformatori, di antenne, e di tavolini con le ruote e a doppio scomparto: uno per il trasformatore e quello superiore per l’apparecchio vero e proprio. L’oggetto non possedeva nessuna caratteristica particolare che lo rendesse più attraente dei prodotti artigianali locali, di gran lunga più elaborati e raffinati nella forma, tanto che non si sapeva come e dove sistemarlo, perché la sua presenza alterava l’ordine delle poche cose indispensabili, che arredavano una casa, seguendo regole d’armonia e d’equilibrio, proprie della sopravvivenza. ” ” Sempre più frequenti, nei primi tempi, cambi continui di posti, sulla […]