IL MATERIALE E L'IMMAGINARIO NELLA CULTURA DEL MARCHESATO CROTONESE

U puarcu

  Ho una lunga serie di immagini che riprendono tutte le fase della “festa del maiale”. Si perchè per le persone della mia generazione e di tutte quelle precedenti l’uccisione del maiale era veramente la vera festa dell’anno. Evito di pubblicarle perchè potrei urtare la sensibilità di animalisti, vegani, vegetariani e piccoli amanti di questi graziosi animaletti che adesso sono diventati animali di compagnia. Anche noi gli volevamo bene a questi animaletti… li andavamo a trovare tutti i giorni e gli portavamo a “vrudata”, che non era un pappa a cinque stelle ma era una vera vitamina per i prosciutti. Gli andavamo ad accarezzare ogni giorno il pelo e gli cantavamo le canzoncine che inneggiavano alla loro crescita sana e magra. Li facevamo “grastare quando era il momento” e per questo i nostri genitori spendevano soldi che avevano messo da parte proprio per questo evento, o, “favaluari e ciciri” appositamente […]

SANTAMARISI

Scritta na sira a ra casa i di Callottuzzi quando questa era la sede dell’Associazione “Nuove Proposte” Quantu su beddri si santamarisi Ca t’apiranu a porta e dicianu… trasa Pua ti dimandanu si tiani turnisti E s’un di tiani ti chiudano fora. Santamarisi, cori d’amuri, toccacci a tasca e sianti i duluri. Fimmini di San Mauru, cori ‘ngrati, qual è la carità chi vua faciti, nu pocu i d’acqua nun ci la dunati, muriri di la siti ndi faciti. Santamarisi, cori d’amuri, toccacci a tasca e sianti i duluri. U vvi circamu, no, ciantu ducati, nemmeno ncuna cosa cu d’aviti, ma vi circamu e vua, u ccia nigati, na supprissata e nu bicchieri i vinu. Santamarisi, cori d’amuri, toccacci a tasca e sianti i duluri. Santamarisi, cori d’amuri, toccacci a tasca e sianti i duluri.