IL MATERIALE E L'IMMAGINARIO NELLA CULTURA DEL MARCHESATO CROTONESE

U puarcu

  Ho una lunga serie di immagini che riprendono tutte le fase della “festa del maiale”. Si perchè per le persone della mia generazione e di tutte quelle precedenti l’uccisione del maiale era veramente la vera festa dell’anno. Evito di pubblicarle perchè potrei urtare la sensibilità di animalisti, vegani, vegetariani e piccoli amanti di questi graziosi animaletti che adesso sono diventati animali di compagnia. Anche noi gli volevamo bene a questi animaletti… li andavamo a trovare tutti i giorni e gli portavamo a “vrudata”, che non era un pappa a cinque stelle ma era una vera vitamina per i prosciutti. Gli andavamo ad accarezzare ogni giorno il pelo e gli cantavamo le canzoncine che inneggiavano alla loro crescita sana e magra. Li facevamo “grastare quando era il momento” e per questo i nostri genitori spendevano soldi che avevano messo da parte proprio per questo evento, o, “favaluari e ciciri” appositamente […]

U panariaddru

Le palme on Flickr. U panariaddru: Mani antiche affaccendate in atti antichi! Sono le uniche mani purtroppo a dedicarsi a cose semplici, retaggio di un passato fatto di povertà ma anche di dignitosa industriosità. Tempi in cui ogni bambino aspettava le Palme per poter dimostrare al proprio nonno i progressi compiuti nell’arte di intrecciare le foglie di palma per farne uscire panariaddri, pira, crucetti, scaliceddri. Era anche il tempo delle gare a chi portava il fascio più grande di rami d’ulivo. Erano altri tempi, e per certi versi non sicuramente migliori di oggi, ma quanta amarezza nel vedere i bambini di oggi con in mano le composizioni di palma comprate dal fioraio. O forse questa nostalgia nasconde soltanto una difficoltà di vivere pienamente un mondo che abbiamo contribuito a costruire, ma nel quale non riusciamo a riconoscerci appieno. Oppure è soltanto il rammarico di non aver saputo coservare la parte […]

Cugghijandri

Cugghijandri on Flickr. E’ uno degli ultimi eredi di una tradizione onorevole che ha forgiato centinai di affamati alla conquista del cibo e, quando non di questo, all’esercizio del potere del più forte all’interno del “branco”. Ma una volta questo esercizio atavico dei bambini, sotto tutte le latitudini e in tutte le epoche aveva come premio “U Cugghjiandru”, (il confetto) e il comando del gruppo sulla base delle quantità raccolte. Oggi invece, altri sono i… “premi” e altri i… “riferimenti” da conquistare. La beata innocenza di un gesto antico colto da un occhio che aspettava con ansia, magari soltanto di riviverlo, senza la pretesa di riuscire ad immortalarlo attraverso la sua protesi …”digitale”.