A Varviria: Il salotto della civiltà contadina
L’arte del barbiere è molto antica. Essa fu importata dalla Sicilia a Roma, dove il servizio risultò così gradito da essere subito diffuso a legalizzato col benestare del Senato. L’arte del barbiere non era limitata al solo uso del rasoio sopra le guance, ma anche delle forbici per aggiustare i capelli. All’occorrenza il barbiere si improvvisava anche chirurgo, salassatore, cavadenti. Le insegne che raffiguravano la sua professione erano dipinte in rosso sangue per richiamare la pratica del salasso e l’esposizione di denti veri o riprodotti connotava il suo mestiere di cavadenti. La bottega del barbiere ha sempre assunto un ruolo centrale nel contesto della vita sociale, all’interno di una comunità paesana. Il “salone” è stato anche una specie di salotto, luogo in cui ci si affidava alle mani esperte dell’artigiano e, in più, ci si poteva riposare, rilassare, intrattenere piacevolmente. Un tempo la bottega del barbiere costituiva un punto di […]